FELETTO CANAVESE (TO). Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo e Santa Maria Assunta, polittico con “Adorazione del Bambino, con ai lati Santa Lucia e Sant’Agata”

Il polittico, dipinto da Defendente Ferrari nel 1522, raffigura l’Adorazione del Bambino, con ai lati santa Lucia e sant’Agata . Costituito da tre tavole di legno, una predella e due ante.

Il Bambino è disteso su un lembo del manto della Madonna, elemento ricorrente in tutte le adorazioni di Defendente, a destra la figura di san Giuseppe (opere simili a Torino alla pinacoteca dell’Accademia Albertina; la predella del polittico conservato nel Santuario della Madonna dei laghi ad Avigliana, le scene centrali dei polittici di S. Antonio di Ranverso a Buttigliera-Rosta e di S. Giovanni ad Avigliana; la cosiddetta Adorazione notturna nel Museo civico di Arte Antica di Torino; la tavola nella cattedrale di S. Giusto a Susa).
Sotto la figura della Madonna vi è la scritta “quem genuit adoravit”; riporta G. Romano (nella biografia di Defendente in Treccani) che è presente anche nel trittico con l’Adorazione dei Magi e ai lati l’Adorazione del Bambino e il compianto su Cristo, della Sabauda. Più avanti Romano sottolinea la fedeltà di Defendente a iconografie di larga popolarità, come l’Adorazione del Bambino secondo la versione francescana dell’Immacolata Concezione, che comporta tale scritta. Anche il polittico di Ranverso, nelle intenzioni della comunità di Moncalieri, avrebbe dovuto riportare questa iscrizione nella scena centrale.

Le due Sante ai lati tengono in mano la palma del martirio, a sinistra santa Lucia tiene un piatto con gli occhi.

Nella predella sono raffigurati: al centro, Cristo che esce dal sepolcro e gli Apostoli a mezza figura, sei per parte.

Le ante di chiusura sono state staccate e incorniciate ai lati del trittico in una struttura posteriore, probabilmente realizzata quando l’opera fu collocata nella Chiesa, a fine Seicento.
L’anta di sinistra raffigura i santi Giovanni Battista (con l’agnello) e Stefano (con paramenti sacerdotali, tiene in mano un sasso del suo martirio e la palma).
L’anta di destra raffigura i santi Rocco (nella abituale iconografia) e Lorenzo (tiene in mano la palma e la graticola del martirio).
Si sa che sul retro delle ante, erano raffigurati, a monocromo, Sant’Anna con la Vergine e il Cristo dei dolori.

 

La Chiesa parrocchiale, eretta fra il 1693 e il 1706, è stata consacrata l’8 ottobre 1750 dal cardinale Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze (1712 – 1784), abate dell’abbazia di Fruttuaria dal 1749.
Un ulteriore legame con l’abbazia è inoltre testimoniato dal fatto che il polittico di Feletto fu commissionato a Defendente dall’allora commendatario di Fruttuaria.
Vi è una relazione tra Feletto e Fruttuaria perché gli abati di Fruttuaria governavano direttamente le “quattro terre abbaziali”, ossia gli attuali comuni di San Benigno Canavese, Montanaro, Lombardore e Feletto. In seguito al declino dell’abbazia i monaci persero il privilegio di nominare l’abate, sostituito da un commendatario di nomina papale.

 

Rilevatore Maria Gabriella Longhetti
Fotografie di M.G. Longhetti © AFOM