PIEMONTE. Collezioni private. Opere in mostra 2022-23
Defendente Ferrari: “Presentazione al Tempio” e “Vergine con due Evangelisti”

Tempere su tavola datate al 1505-10, su tavole di 100 x 42,5
Presenti nell’Esposizione Nazionale di Belle Arti tenutasi a Torino nel 1880, all’epoca appartenevano al marchese di Saint Andrè; poi passarono nella collezione dei Thaon di Revel; comparse sul mercato antiquario milanese negli anni Ottanta del Novecento; poi nella Galleria Sestieri, Roma; dal 2018 nella Galleria Salomon, Milano, che li ha venduti recentemente https://www.salamongallery.it/dipinti_opera.php?codice=28
L’ampio uso del fondo oro suggerisce una commissione di grande prestigio.
L’ambientazione dei pannelli ricorda lo “Sposalizio della Vergine “ al Museo civico torinese e quindi una datazione entro il 1510.
La seconda tavola (che Federico Zeri intitolò “Apostoli scrivono ispirati dalla Madonna”) è di più difficile valutazione e, nella scheda, Serena d’Italia ipotizza un coinvolgimento della bottega di Giovanni Martino Spanzotti.
Immagine e informazioni dal catalogo della mostra “Rinascimento privato”, Museo arti decorative Accorsi-Ometto, Torino, 21 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023, Sagep editori, Genova 2022,pp. 90-91, cui si rimanda per approfondimenti e notizie sui dipinti.
Defendente Ferrari: “Santo Stefano, sant’Agata, san Giovanni evangelista e san Giovanni battista”
Quattro dipinti a tempera su tavola ciascuna di 131 x 43 cm.
Appartengono alla tarda produzione dell’artista, 1425-35. Tra il 1951 e il 1965 sono di proprietà dell’avvocato Gianni Agnelli.
Successivamente verranno comprate dall’antiquario Pietro Accorsi.
Facevano parte di un monumentale polittico, di cui è ignota l’originaria sede, ma di cui oggi si conoscono 10 tavole con un Santo a figura intera su un pavimento marmoreo a losanghe.
La tavola con “San Giovanni battista” era stata venduta da Accorsi molto probabilmente al re della lana di lusso Zegna di Biella, poi finì nell’oblio. Fu la scovata casualmente sei mesi fa al Tefaf di Maastricht, la più importante fiera di arte e antiquariato d’Europa. Nacque così un contatto proficuo con il collezionista di origine torinese Gian Enzo Sperone che la acquistò per 250.000 euro da un mercante di Parigi.
Altre tavole sono: tre al Museo Civico torinese: “SS. Pietro, Lucia e Lorenzo”, vedi scheda.
Un’altra tavola raffigura “Santa Caterina”, vedi scheda sopra indicata.
La tavola con “San Paolo” è in ignota collezione privata.
La tavola con “Santa Margherita” fu venduta all’asta il 18 marzo 1930, lotto 28, presso Vieveg-Braunschweig, Berlino, oggi in collocazione ignota.
Immagine e info dal catalogo della mostra “Rinascimento privato”, Museo arti decorative Accorsi-Ometto, Torino, 21 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023, Sagep editori, Genova 2022, pp. 92-3
Si rimanda a questo testo per approfondimenti e notizie sui dipinti.
Per il “San Giovanni battista” vedi articolo su LASTAMPA 22-12-2022
Defendente Ferrari: “Bacio di Giuda”
Tempera su tavola di 138 x 92 cm.
Attribuibile alla maturità del pittore, intorno al 1520, opera finora sconosciuta alla critica.
Dagli archivi fotografici negli anni ‘trenta del Novecento si evince che apparteneva al collezionista torinese Arturo Allomello ed era accompagnato da un altro elemento dello stesso polittico raffigurante “L’orazione nell’orto dei Getsemani”, non ancora rintracciato.
Il dipinto poi passò alla collezione Bruni Tedeschi; all’antiquario Giovanni Del Bosco; alle gallerie di Marco Datrino e infine (2015) agli attuali proprietari.
La posizione di Cristo, di spalle, forse fu ispirata da un modello a stampa, ripreso nella tavola a monocromo della “Cattura di Cristo” in San Giovanni ad Avigliana, che fa parte di una serie di tavole dipinte sul retro a grisaille, opera dell’ultima produzione dell’artista.
In quest’opera Defendente usa la tecnica del nebulizzato, già usata in opere giovanili, “che permette di modulare la cromia in maniera estremamente raffinata”1.
1. Dalla scheda di Serena D’Italia in: “Rinascimento privato”, catalogo della mostra al Museo arti decorative Accorsi-Ometto, Torino, 21 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023, Sagep editori, Genova 2022, pp. 94-5, cui si rimanda per approfondimenti e notizie sul dipinto.
Immagine dal citato catalogo.
Defendente Ferrari: “Natività”
Datata al 1510-1515, tempera su tavola che misura 55 x 39,5 cm.
La luce proviene dal lato sinistro e dal foro nel tetto; la prospettiva è data dalle bacchette poste sui ruderi in primo piano, dalla fuga architettonica e dal personaggio col cagnolino; particolari in parte di ispirazione oltralpina che si ritrovano in altre opere del pittore.
La datazione precoce dell’opera è confermata da confronti con altri dipinti di Defendente e dalla particolare posa del Bimbo disteso sul mantello della Vergine e appoggiato a un braccino ripiegato, presente anche nelle opere di analogo soggetto al Museo di Cambridge (USA), vedi scheda e a Torino, Galleria Sabauda, anta del trittico che però presenta le figure speculari, vedi.
Immagine e info dal catalogo della mostra “Rinascimento privato”, Museo arti decorative Accorsi-Ometto, Torino, 21 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023, Sagep editori, Genova 2022, pp. 96-7
Si rimanda a questo testo per approfondimenti e notizie sul dipinto.
NB:
Opere nella mostra dal titolo “Rinascimento privato”, al Museo arti decorative Accorsi-Ometto, Torino, 21 ottobre 2022 – 29 gennaio 2023, Sagep editori, Genova 2022





